PROGETTO PILOTA PER RADIOAMATORI
Prima di congedarci per le torride vacanze estive desidero terminare la serie di articoli, alcuni sarcastici, altri di denuncia, nei quali spero abbiate colto il lato simpatico ed umoristico.
Questa volta parlerò invece di un interessante Progetto pilota per Radioamatori.
Permettetemi prima una piccola prefazione.
Nella vita si prende coscienza di essere diventati “vecchi” quando la cassiera del supermercato o la barista alla quale avete appena sfoggiato il vostro miglior sguardo da “piaccione” vi si rivolge dandovi del “LEI”. La sentenza definitiva è quando si alzano nei mezzi pubblici per lasciarvi il posto (sarà per questo che evito di prenderli).
Alla stessa maniera nel mondo della Radio prima o poi si capisce si essere arrivati al capolinea, di non riuscire più a stare al passo con i tempi.
Con l’avvento delle tecnologie digitali, la programmazione delle Radio, gli SDR, ogni cosa diventa molto complicata per chi come noi vecchi OM non possiede più l’elasticità mentale necessaria.
Inoltre una formazione consolidata inevitabilmente ci vincola alle esperienze pregresse .
Spesso ce la caviamo con un non mi interessa o non mi piace, ma in realtà è la novella della volpe e l’uva, ci piacerebbe ma non riusciamo.
Io ho capito di essere diventato “vecchio” sotto il profilo Radioamatoriale non molto tempo fa, come consuetudine avevo la Radio accesa ed ero in ascolto quando ad un certo punto uno dei due OM dice “ti ho ruttato”!!! Non faccio in tempo ad avvinghiarmi al microfono per dire EI RAGAZZI CHE STATE DICENDO CI POSSONO ESSERE DEI BAMBINI IN ASOLTO quando l’altro OM gli risponde “io ti ho nattato”!!! Urca penso, ho la pretesa di ritenermi uno dei più grandi imprecatori a livello mondiale e questa parolaccia non la conosco. Poco dopo il QSO procede “se vuoi ti bridgio”, porca miseria non conosco neppure questa penso tra me e me.
Resto in ascolto del QSO e dopo molto tempo con l’aiuto di google riesco a capire che non si tratta di OM spregiudicati, bensì di OM tecnici e sperimentatori, stanno parlando di RETI (vengo da una città di mare conoscevo solamente quelle da pesca), Wi-Fi, digitale ecc.
Qui ho preso coscienza di essere arrivato.
Ai miei tempi ricordo che si aveva un timore reverenziale verso i vecchi OM, se venivamo ripresi in Radio non ci si dormiva la notte.
Guai a sbagliare un nominativo o la sequenza degli OM in QSO, o addirittura a non sapere chi ne facesse parte, significava non aver osservato il “dovuto” ascolto prima di entrare a farne parte.
Ricordo di aver detto una volta “il mio apparato” ed essere stato ripreso con un “l’apparato è quello urogenitale, la Radio si chiama apparecchio o apparecchiatura”.
Oggi tutto è cambiato, tutto evolve molto più in fretta, con più frenesia, il tempo a disposizione è sempre poco, inevitabilmente anche le comunicazioni Radioamatoriali ne sono soggette.
Proprio per questo motivo le norme scritte e non che fanno parte dei nostri tempi sono da ritenersi assolutamente arcaiche.
Ho scoperto però che il rinnovamento è già in atto e mi sono fatto persuaso che alcuni OM facciano parte di un progetto pilota per testare i nuovi metodi di comunicazione Radioamatoriale.
Oggi si è quasi sempre in movimento, in auto sopratutto siamo già indaffarati con il cellulare e tablet , dare altre attenzioni alla Radio potrebbe essere pericoloso.
Per questo motivo le nuove regole dettano di non dover ricordare i nominativi dei corrispondenti , a volte neppure il nostro se dobbiamo concentrarci troppo per farlo.
Sarà capitato anche a voi di aver sentito questi QSO sperimentali dove il nominativo è un optional non necessario.
In aggiunta per adeguare le comunicazioni voce a quelle digitali si possono fare QSO “on demand”, cioè mentre una comunicazione è in corso, senza alcuna remora ci si può intromettere per uno scambio di informazioni con un altro OM tipo “callsign routing”, sicuramente abbiamo meno tempo da perdere rispetto agli altri OM ed i nostri argomenti hanno maggiore priorità, poi al termine i corrispondenti potranno riprendere le loro comunicazioni a minor priorità.
Una particolare attenzione va poi nell’utilizzo di termini brevi ma pieni di significato, la lingua Italiana ben poco si presta a questo, ma ci viene in aiuto l’Inglese, “avrei necessità di una informazione” diventa “una info” e tanti altri ancora.
Concludo dicendovi che credo esista anche un programma per un progetto pilota evoluto, ma prendetela con le pinze non ne sono sicuro.
Pare infatti esista una seconda fase del progetto che prevede oltre alle sbrigative comunicazioni anche uno snellimento per quello che concerne le lunghe pratiche burocratiche ed istituzionali.
Non solo non sarà più necessario dire il proprio nominativo e quello altrui, ma non sarà necessario averne uno, infatti sarà permessa la comunicazione in bande Radioamatoriali tra Radioamatori e non.
Questo è quello che ho capito ascoltando frequenti QSO locali.
Sono troppo vecchio per adeguarmi, vi prego mettetemi in una bacheca on scritto “rompere il vetro solo in caso di emergenza” (ndr. Citazione Clint Eastwood in Gunny).
73 AFOSI
de IW6BFE