Astronews: Solar storms

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Creato Giovedì, 03 Marzo 2011
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     ANNO INTERNAZIONALE CHIMICA 
                          

SOLAR STORMS

(Tempeste Solari)

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Grazie alla moltitudine di satelliti che orbitano intorno al Sole possediamo una sorprendente quantità di dati che dimostrano una struttura molto complessa della nostra stella. Sappiamo, con precisione, che il suo diametro è di 1.392.500 Km; che la sua massa è 330.000 volte quella della Terra; che la sua densità è 1,41 volte quella dell'acqua; che ruota sul suo asse in 25,4 giorni.
 
Sappiamo anche della sua composizione chimica composta da più di sessanta elementi chimici, i quali, a seconda della loro temperatura, sono, nella maggior parte, sotto forma di atomi ionizzati.
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Infatti, l'elemento più comune è l'Idrogeno al 92%; seguito dall'8% dell'Elio; e soltanto dall'1% del Carbonio, dell'Azoto, dell'Ossigeno ed di altri elementi più pesanti.
 
Inoltre, sappiamo che il Sole ha un ciclo undicennale di attività, alternando fasi di Quiete a fasi di Massima Attività; sappiamo, infine, che è autore dei radio collegamenti a lunga distanza; ma conosciamo vagamente quello che accade quando la nostra stella passa da una Fase di Quiete ad una Tempesta Solare. Per cui, analizziamo attentamente questo aspetto scientifico della nostra stella per capire meglio il fenomeno e gli effetti collaterali che ne conseguono.
 
Diciamo subito che lo studio di questi fenomeni è una disciplina emergente definita Space Weather (Meteorologia Spaziale), la quale prevede gli effetti dell'attività solare sull'ambiente terrestre; inteso come l'emissione variabile nel tempo di vento solare e particelle energetiche, di raggi X e onde radio. Ma vediamo nel dettaglio che cosa accade in presenza di forti emissioni solari: Il Sole emette il Vento Solare che ha origine dalla Corona Solare, contenente una massa variabile di Protoni, Particelle Alfa ed Elettroni; il Sole produce i brillamenti solari (Flares) che costituiscono la riconnessione del campo magnetico, i quali causano il rilascio improvviso dell'energia magnetica contenuta nell'atmosfera solare, stimata in decine di milioni di volte più grande dell'energia rilasciata da una esplosione vulcanica.

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Tale energia, di breve durata (circa un'ora), provoca i buchi coronali con emissione di CME – Coronal Mass Ejection (eruzioni di massa dalla corona solare), ovvero: enormi bolle di plasma espulso dalla corona solare che colpiscono la magnetosfera terrestre; il Sole emette le SEP – Solar Energetic Particicles (particelle di energia solare), ed emette Raggi X, che nel corso del ciclo solare aumentano notevolmente verso il massimo.
Adesso analizziamo gli effetti collaterali legati al “Tempo Spaziale”: 1) malfunzionamento di satelliti artificiali; 2) incremento delle radiazioni per i passeggeri negli aerei; 3) incremento delle radiazioni per gli astronauti, maggiormente quando in missione extra veicolare; 3) scintillazione dei segnali GPS; 4) perturbazione delle comunicazioni radio HF, radio blackout; 5) perturbazioni delle ricerche petrolifere; 6) corrosione delle tubature di gas e di petrolio; 7) perturbazioni delle telecomunicazioni via cavo. 
 
Questi, dunque, gli effetti più conosciuti; ma esistono altri fenomeni ancora oggetto di studio per accertare se sono correlati agli eventi solari: il disorientamento della migrazione di alcune specie di uccelli migratori; lo spiaggiamento delle balene. E, proprio giorni fa, tra il 14 ed il 18 Febbraio 2011, il NOAA – Space Weather Prediction Center della NASA www.swpc.noaa.gov/http: aveva diramato una serie di bollettini “Alert” per l'eccessiva emissione solare di Raggi X, che hanno causato una serie di Radio Blackout, raggiungendo il parametro di R.4 (la scala di classificazione dell'intensità dei Radio Blackout va da R.1 a R.5; per ulteriori approfondimenti visita il sito del NOAA). Di pari aveva fatto il SIDC - Solar Influences Data Center Belgium http://sidc.oma.be/ allertando gli enti preposti alle telecomunicazioni.
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Ma, di fatto, che cosa accade? Oltre al silenzio radio nella regione delle Onde Lunghe (VLF), Onde Medie (MW) e Onde Corte (HF), dovuto ai SIDS (Sudden Ionospheric Disturbances), il fenomeno crea una serie di perturbazione agli strumenti di navigazione aerea e marittima, facilmente rilevabili con una comune bussola, la quale, in presenza di fenomeni di questo genere, perde l'orientamento del nord magnetico terrestre, costringendo l'ago a cercare continuamente il giusto puntamento.

 
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Inoltre, chi possiede un telescopio o un binocolo astronomico munito di filtri solari, in condizioni di ottimo seeing, riesce ad osservare forti perturbazioni sulla Fotosfera (superficie solare), quali: eccessiva granulazione e continue emissioni di CME. Infine, per chi osserva il Sole in banda radio nelle frequenze da 10 Mhz a 70 Mhz, sul monitor del computer osserva l'analizzatore di spettro solare fortemente segnato dagli echi delle emissioni. E' ovvio che l'attività solare influenza direttamente la propagazione delle radioonde e che, oggi, è davvero facile seguirne le evoluzioni, anche a livello amatoriale.
 
Un semplice binocolo casalingo, munito di filtri solari è in grado di mostrare all'osservatore tutta una serie di fenomeni che, rapportati all'ascolto radio, offrono la possibilità di fare previsioni circa il buon andamento della propagazione. L'osservazione visuale, affiancata alla navigazione nei siti precedentemente segnalati, sono gli aspetti più qualificanti per il radioamatore; ma, non da meno, quello di avere interesse verso tutti i fenomeni scientifici più o meno correlati con il mondo della radio.
 


73 e cieli sereni

IK0ELN Giovani

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