Astronews: 50° OZMA BIOASTRONOMIA SETI

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Creato Mercoledì, 13 Ottobre 2010
  
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     ANNO INTERNAZIONALE DELLA BIODIVERSITA'

50° OZMA BIOASTRONOMIA SETI 

                                              di Giovanni IK0ELN 

   

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50° OZMA BIOASTRONOMIA SETI

Sabato 10 Aprile 2010

Aula Magna Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali dell'Università degli Studi dell'Insubria di Varese

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Organizzato dall'Istituto S.E.T.I. Italia - Team Giuseppe Cocconi (Search Extra Terrestrial Intelligence Italian Istitute), da Universus Auser, dalla Fondazione Osservatorio Astronomico Messier 13 di Tradate (Varese), dal G.A.T. (Gruppo di Ricerca Astronomica Tradatese), in collaborazione con l'Università degli Studi dell'Insubria di Varese, e con l'alto patrocinio della N.A.S.A. - JPL Caltech Space Calendar - California Institute of Tecnology; sabato 10 Aprile 2010, nell'aula magna della Facoltà di Scienze dell'Università di Varese, ha avuto luogo il convegno scientifico 50° Ozma Bioastronomia SETI. Scopo del convegno, quello di celebrare i cinquanta anni del progetto SETI elaborato da Frank Drake in collaborazione con Carl Sagan. La manifestazione ha visto un nutrito numero di partecipanti provenienti da varie regioni d'Italia e dall'estero e ben otto relatori che, nel corso della giornata, si sono avvicendati presentando interessanti argomenti scientifici. Così, alle ore nove in punto, dopo il saluto delle autorità intervenute, il Dott. Bruno Moretti Turri 

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- iK2.WQA, (direttore scientifico dell'Istituto SETI Italia), nelle vesti di Chairman, coadiuvato dal Co-Chairman Dr. Prof. Paolo Musso (Docente della Filosofia della Scienza, Università dell'Insubria, member SETI Permanent Study Group IAA, International Accademy of Astronautics) ha ufficialmente aperto il convegno presentando il primo relatore Dr. Prof. Giovanni Bignani Ph. D. (Accademia Nazionale dei Lincei, Academie des Sciences, Accademia Europe, IAA International Academy of Astronautics, Presidente dell'Agenzia Spaziale Italiana e del Consiglio Scientifico dell'Agenzia Spaziale Europea, Professore di Astronomia IUSS, Istituto Universitario di Studi Superiori di Pavia, collaboratore INAF) con la relazione: "Non siamo soli nell'Universo e siamo fatti delle stesse stelle". Alla relazione del Prof. Bignami ha fatto seguito il Dr. Cesare Guaita (Presidente del Gruppo Astronomico Tradatese), che ha presentato la relazione: "I Pianeti e la vita, ultime scoperte". A seguire, la relazione del Dr. Prof. Paolo Musso, intitolata "La comunicazione con altri mondi, tra leggenda e realtà". Il Dr. Giuseppe Savio (Ricercatore responsabile della Sezione di ricerca Radioastronomia dell'osservatorio FOAM Messier 13 di Tradate) ha presentato il "Progetto FOAM 13 Radio Telescope Array". Dopo la pausa pranzo, i lavori del convegno sono stati riaperti con la relazione

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"Progetto SETI Italia IRA-INAF a cura dell'Ing. Stelio Montebugnoli (Direttore del radiotelescopio "Croce del Nord" di Medicina - Bologna, member SETI Permanent Study Group IAA, International Academy of Astronautics). Poi, il Dr. Bruno Moretti Turri, abbandonando le vesti di Chairman, ha relazionato ai presenti sul tema "Da Ozma a SETI@home". Infine, a chiudere il convegno ha provveduto il Dr. Claudio Maccone Ph. D. (SETI Permanent Study Group IAA, International Academy of Astronautics) presentando la relazione "SETI, pianeti abitabili e lente gravitazionale del Sole. NASA e deflessioni NEO". Tutte le relazioni presentate nel corso del convegno, hanno entusiasmato il folto pubblico presente in aula, il quale ha tributato una standing ovation a ciascun relatore; tali lavori sono visitabili sul sito del SETI http://setitalia.altervista.org/hozmava.html Ma chi era Frank Drake? Come è nato il progetto SETI? E che cosa vuol dire OZMA? Orbene, Frank Donald Drake, astronomo ed astrofisico statunitense, era nato a Cicago il 20 maggio 1930, e sin dalla giovane età amava l'elettronica e la chimica; ma, sopratutto, era affascinato dall'idea di altre forme di vita nell'Universo. 

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Laureatosi in radioastronomia all'Università di Harvard, Frank Drake iniziò la sua brillante carriera di radioastronomo al National Radio Astronomy Observatori Green Bank in West Virginia e, successivamente, al Jet Propulsion Laboratory della NASA - California Institute Tecnology. Ma, fu proprio dal radiotelescopio di Green Bank che, nell'anno 1960, utilizzando una antenna di 26 metri di diametro, condusse la sua prima ricerca radio, nota come "Progetto OZMA". Poi, nell'anno 1961, organizzò la sua prima conferenza sul SETI, presentando quella che sarebbe diventata famosa in tutto il mondo come 

"L'equazione di Drake". Nel corso della sua disquisizione, con tono simpatico, informò i presenti che il significato OZMA era riferito al nome della Principessa OZMA, noto personaggio del racconto "Il meraviglioso Mago di OZ". Dunque, un nome di fantasia, ispirato ad un curioso racconto fiabesco, ma, che, ben calzava con la "magica" ricerca che Frank Drake aveva appena iniziato, per la quale aveva elaborato un calcolo di probabilità sotto forma di equazione: N= R*x fp x ne x fl x fi x fc x fm x L

dove:

N è il numero di civiltà extraterrestri evolute presenti oggi nella nostra Galassia;

R* è il tasso medio di formazione stellare nella Via Lattea;

fp è la frazione di stelle che possiedono pianeti;

ne è il numero dei pianeti del sistema solare in condizioni di ospitare forme di vita;

fl è la frazione dei pianeti "ne" che ha effettivamente sviluppato la vita;

fi è la frazione dei pianeti "fl" si cui si sono evoluti esseri intelligenti;

fc è la frazione di civiltà extraterrestri in grado (ocon la volontà) di comunicare;

fm è la formazione di civiltà in grado di raggiungere e colonizzare più pianeti (non sempre considerata);

L è la stima della duratura di queste civiltà evolute.

 

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Intanto, anche in Italia, qualcuno si interessava a questa forma di ricerca scientifica: il Prof. Giuseppe Cocconi. Nato a Como nel 1914, il Prof. Cocconi, dopo essersi laureato in Fisica Astronomica all'Università di Milano, nel 1938 fu inviato all'Istituto di Fisica di Roma, la, dove, incontro i celebri "ragazzi di Via Panisperna", Enrico Fermi, Gilberto Bernardini, Ettore Majorano; i quali già lavoravano nella ricerca dei raggi cosmici. Nel 1947, il fisico italiano Cocconi si trasferì negli Stati Uniti, dove accettò la cattedra come full professor alla Cornell University. E fu qui che conobbe il fisico americano Philip Morrison, già noto a Frank Drake per l'assonanza della teoria su possibili forme di vita extraterrestre. Poi, accadde che, Il 19 Settembre 1959 la prestigiosa rivista scientifica Nature pubblicò il lavoro del Prof. Cocconi e di Morrison, intitolato "Searching for Intestellar Comunications" (Cercando comunicazioni interstellari).

L'articolo rappresentava una guida importante per gli scienziati dell'epoca, utile a cercare eventuali segnali radio intelligenti sulla frequenza di 1420 MHz, ovvero sui 21 cm. che ricadono sulla riga dell'Idrogeno Neutro, abbondantemente presente nell'Universo. Fatto stà che trovò il consenso della Comunità Scientifica Internazionale e dalla severa critica americana. Così, grazie al Prof. Giuseppe Cocconi, anche le stazioni radioastronomiche italiane adottarono queste linee guida, ancora oggi utilizzate. Va aggiunto che anche Guglielmo Marconi condusse questo tipo di ricerca, in banda radio, a bordo della sua nave laboratorio Elettra. Il Prof. Giuseppe Cocconi è scomparso il 9 Dicembre 2008 all'età di 94, con il rammarico di non essere riuscito a comunicare con altre civiltà appartenenti ad altri mondi; lasciando ai posteri questa meravigliosa speranza. Alla sua memoria, nel corso del convegno,

 

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 è stata inaugurata la Bandiera della Terra. Uno stendardo che riporta i colori dell'azzurro della Terra, il bianco della Luna, il giallo del Sole ed il nero dello sfondo del Cosmo; che rappresentano i colori di tutti i terrestri e che rappresenta l'icona del SETI. Particolare curioso della bandiera della Terra è che fu disegnata nel 1969 da James W Cadle, un fattore dell'Illinois, il quale, ingenuamente, sperava di mandarla sulla Luna con la missione di Apollo 11 Eagle, a rappresentare il popolo della Terra, uniti sotto un unico sigillo, al di sopra di ogni credo, razza e religione. Purtroppo, così non avvenne. Oggi questo drappo è raffigurato sui tutti i satelliti inviati nell'Universo, che viaggiano in crociera alla ricerca di mondi sconosciuti, molto lontani dalla Luna!

 

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