SecurExpo Udine 2003

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Creato Venerdì, 30 Maggio 2003
In occasione della manifestazione fieristica SicurExpo di Udine dell'8, 9 e 10 maggio 2003 il CISAR è stato invitato ad intervenire nell'ambito di un convegno per le Radiocomunicazioni di Emergenza indetto dalla Protezione Civile del Friuli Venezia Giulia e rivolto agli operatori del settore.

La terza edizione di questa manifestazione registra delle importanti novita' , oltre ad affrontare il problema della sicurezza nei luoghi di lavoro e nelle abitazioni estende per la prima volta il proprio raggio d'azione a due settori di grande attualita', a loro volta strettamente connessi con la Sicurezza: l'Ambiente e la Protezione Civile.

Il convegno si è tenuto nel pomeriggio di giovedì 8 maggio, aperto dall'Ing. Berlasso, Direttore della Protezione Civile della regione ospitante.
La nostra Associazione è intervenuta proponendo una nuova forma di volontariato nell'ambito delle organizzazioni di Protezione Civile. I nostri propositi sono stati apprezzati in particolar modo anche dal coordinatore Sig. Roberto Vesnaver.

Con piacevole sorpresa abbiamo appreso dal Responsabile delle Comunicazioni della Protezione Civile della Regione Emilia Romagna che, almeno presso di loro, le nostre proposte stanno già trasformandosi in risultati concreti. Si pensi che la Regione Emilia Romagna ha affidato ad un organo tecnico di 5 membri (di cui 4 nostri colleghi Radioamatori!) la supervisione della gestione delle risorse di telecomunicazione della Pubblica Amministrazione e della Protezione Civile Regionale, sia derivanti dalle forme di volontariato che istituzionali.

Un ringraziamento anche a IV3WMI, Gianluca Recchia, Presidente Comitato Regionale A.R.I. Friuli Venezia Giulia e a IV3AVQ, Giovanni Giol, Responsabile del gruppo A.R.I. R.E. per il Friuli Venezia Giulia per aver citato la nostra Associazione quale attrice importante nel corso delle ultime emergenze succedute nel nostro Paese in virtù del trasponder nazionale che ha permesso a tutti i Radioamatori di prestare la propria opera con maggior efficacia.


 

Relazione a cura di IV3HLG, Dario Ambrosio

Prima di tutto desideriamo ringraziare gli organizzatori di questo convegno per aver invitato la Associazione Nazionale Radioamatori CISAR, che rappresento a nome del Presidente Luca Ferrara che all'ultimo momento ha dovuto rinunciare per motivi strettamente professionali inderogabili; la nostra presenza ci permette di esprimere un contributo al tema del convegno, sul quale affermiamo con serenità fin da subito di avere una scarsa esperienza.

Il CISAR - Centro Italiano Sperimentazione Attività Radiantistiche - è stato fondato nel 1981 con l'unico l'intento di favorire e divulgare la passione per la pura sperimentazione nelle bande alte di frequenza, sviluppando soprattutto le tecniche più innovative; tra i primissimi esperimenti vogliamo ricordare il sistema di radiocollegamento nazionale che, attraverso l'uso di apparati portatili VHF, da ogni parte d'Italia permetteva già nel 1981 di collegare tutte le regioni. Questa esperienza è approdata anche in una trasmissione televisiva, Domenica In nel 1984, durante la quale fu esibito un collegamento con varie zone d'Italia direttamente dagli studi in presenza di Pippo Baudo e del pubblico; ed è arrivata fino ai giorni nostri con la realizzazione del collegamento attualmente funzionante in banda UHF e recentemente utilizzato in operazioni di protezione civile su richiesta di alcune Prefetture, dalle alluvioni del Piemonte, al recente terremoto nel Molise e, proprio in questi giorni, ancora in uso nelle operazioni in Sicilia per l'eruzione dello Stromboli.

Ci piace ricordare anche come l'Associazione CISAR si è ben distinta anche in campo legislativo, promuovendo fin dal 1984 una proposta di Legge per l'attività radioamatoriale, in entrambi i rami del parlamento; proprio ultimamente, questo nostro desiderio ha visto il suo massimo riconoscimento con l'emanazione del regolamento di attuazione previsto dal DPR 447/2001, nel quale sono state recepite ed accettate la totalità delle richieste da noi presentate al Signor Ministro delle comunicazioni.
Questo teniamo a dirlo oggi proprio in questa occasione, perché tutti i Radioamatori hanno sempre lavorato gratuitamente e perfino in presenza di Leggi che mai avevano riconosciuto al Radioamatore il peculiare compito di tecnico ed esperto del settore, ed avevano di fatto vietato praticamente tutto !

Con questo spirito, propositivo e costruttivo nel contempo, ci accingiamo dunque ad illustrare a questa Assemblea la nostra idea di collaborazione nei confronti delle importanti strutture di Protezione Civile operanti nel territorio Nazionale, che oggi sono qui ben rappresentate.

Per elaborare la nostra ipotesi, siamo partiti dalla verifica dello stato attuale delle cose:

- le nuove tecnologie per telecomunicare, oramai consolidate, sono disponibili copiosamente e a costi relativamente basso o comunque più abbordabili che in passato;
- all'orizzonte si aprono nuove prospettive con l'assegnazione di frequenze per uso specifico;
- gli interventi di Radioamatori volontari permetterà ancora di avere una forza operativa incessante e qualificata.

Noi riteniamo che sia necessario un altro ingrediente, perché tutto possa migliorare e lavorare in maniera sinergica per il risultato. Questo ingrediente si chiama "coordinamento" delle varie risorse.

Proprio in questa terra friulana, 27 anni orsono, non esisteva la rete telefonica cellulare, né una rete digitale per la trasmissione dei dati; non esisteva Internet, non esistevano le reti integrate, cioè la possibilità di interconnettere queste appena citate tra loro. Non esisteva dunque la necessità di coordinare diverse risorse di telecomunicazioni, ognuna più o meno complessa, ma tutte interoperanti.

Oggi, esiste tutto questo; le vostre strutture possono disporre di sistemi di telecomunicazioni ad uso specifico, analogici e digitali, ma non si dispone di una struttura che vi può aiutare nel valutare quali scelte sono tecnicamente più performanti.

In sintesi potremmo dire di avere troppi mezzi di comunicazione, tutti molto belli, ma con il rischio che siano poco comunicanti tra loro o non sfruttati per tutte le loro performances..

Professando un grande rispetto ed ammirazione per i ns. colleghi Radioamatori di qualsiasi associazione che negli anni hanno fornito il loro prezioso supporto in ogni emergenza, dimostrando grande impegno e professionalità, noi del CISAR vogliamo proporre una diversa forma di volontariato che si basa soprattutto sull'apporto tecnico specialistico alla Protezione Civile, per raggiungere l'obbiettivo di rendere efficaci ed ergonomici gli strumenti in dotazione all'organizzazione stessa.

Immaginate uno scenario di questo tipo: comitati tecnici regionali, in stretto contatto tra loro, si adoperano per dotare i responsabili delle organizzazioni di Protezione Civile delle risorse più appropriate in materia di telecomunicazione; una volta effettuate le scelte, su ambito nazionale, lo stesso gruppo di tecnici ne monitorizza l'efficienza, tracciando soluzioni e regole di impiego, in condizioni normali e di emergenza, adattandole alle varie esigenze potenzialmente prospettate, e, soprattutto, formando gli addetti non Radioamatori quali gli operatori di Protezione Civile all'uso corretto degli strumenti di comunicazione.

Oggi è il Radioamatore ad intervenire e ad operare attraverso proprie apparecchiature messe a disposizione nelle emergenze; domani, invece, i Radioamatori che avranno precedentemente addestrato i principali operatori di protezione civile ad utilizzare apparecchiature e installazioni che rimangono sempre in servizio per lo scopo, vigilano sulla qualità dei collegamenti, e ne propongono eventuali miglioramenti, attraverso la struttura centrale di un comitato di tecnici che, periodicamente, si consulta e si confronta anche con il Ministero delle Comunicazioni nell'assegnazione delle più adatte frequenze e modalità di emissione.

All'organizzazione della Regione che ci ospita oggi proponiamo perciò di confrontarci per un progetto pilota dove la nostra Associazione CISAR metterà a disposizione i suoi soggetti più preparati e disponibili, al fine di creare un organo tecnico in seno alla Protezione Civile regionale, che possa aiutare i responsabili ad avere - innanzitutto - una visione globale, la più completa ed obbiettiva possibile delle risorse di telecomunicazioni disponibili, le possibilità di impiego, l'efficacia, le sinergie.

E se l'organo tecnico si dimostrerà all'altezza, come noi crediamo sarà, potrà coadiuvare efficacemente i responsabili nelle scelte migliori raggiungendo un elevato grado di efficienza ed ergonomia delle proprie infrastrutture create per comunicare.

Vi ringraziamo per averci dato la possibilità di esprimere la nostra opinione: noi del CISAR siamo tecnici Radioamatori, e possiamo contribuire alla nostra società civile offrendo quello che sappiamo fare: utilizzare e valorizzare questa grande invenzione dell'ing. Guglielmo Marconi, il primo Radioamatore.

Grazie a tutti, e buon lavoro
IV3HLG, Dario Ambrosio

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