Radioascolto: le info di giugno 2013

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Creato Mercoledì, 03 Luglio 2013

RAI Radio Uno - situazione Onde Medie

Partendo dal recente abbattimento della torre trasmittente di Santa Palomba e dal più recente spegnimento - anche se solo momentaneo - del trasmettitore di Milano Siziano, vediamo cosa è rimasto di Radio Uno in Onda Media.

Era il 2004; dopo lo switch off di tutti i trasmettitori di Radio Tre, la RAI spegneva anche tutti i trasmettitori di Radio Due. Sul territorio italiano si poteva ascoltare in onda meda solo Radio Uno. Non so quanti radioascoltatori siano insorti, facendo sentire la loro voce sia telefonicamente al numero verde di Rai Way 800 111 555, sia scrivendo sui giornali, sia indirizzando strali ed improperi direttamente a viale Mazzini ed alle sedi regionali; anche i radioamatori - specie quelli interessati in modo più estensivo alle onde radio ed alla radiofonia - si sono mossi, hanno scritto, hanno protestato, hanno mugugnato... gli argomenti erano invero seri e validi: solo l'onda media garantisce una copertura efficace del nostro territorio, per buona parte montano e collinoso; in situazione di fenomeni calamitosi, inondazioni e terremoti, si è visto come una capillare informazione attraverso la radio abbia potuto tenere informati sia i cittadini colpiti dalle calamità, sia le squadre e le colonne di soccorso, sia i parenti e gli affetti, soprattutto grazie al servizio pubblico radiofonico; quello effettuato in onda media in particolare, visti i problemi di copertura del territorio in FM (VHF 88-108 MHz).

Ma tant'è; intorno al mese di aprile la RAI (credo che a buon diritto possa essere ancora definito l'ente radiotelevisivo di Stato) ha operato una ulteriore contrazione dei siti trasmittenti; forse una razionalizzazione, forse una riorganizzazione. Fatto sta che intere aree geografiche del territorio italiano sono ora prive di una soddisfacente copertura del segnale di RAI Radio Uno in onda media.

Ad oggi, dopo spegnimenti improvvisi, bollettini emanati dai TG regionali in modo improvvido, impreciso ed insoddisfacente, riaccensioni e riassegnazioni di frequenze, questa è la situazione in Italia:

  657 kHz, PISA COLTANO - 100 kW
  900 kHz, MILANO SIZIANO - 50 kW
  936 kHz, VENEZIA CAMPALTO - 5 kW
  999 kHz, TORINO VOLPIANO - 50 kW
1062 kHz, ANCONA MONTAGNOLO - 6 kW
1062 kHz, CAGLIARI DECIMOPUTZU - 60 kW
1062 kHz, CATANIA CODA DI VOLPE - 20 kW
1107 kHz, ROMA MONTE CIOCCI - 1 kW
1116 kHz, PALERMO M. PELLEGRINO - 10 kW
1431 kHz, FOGGIA - 5 kW
1449 kHz, BELLUNO - 2,5 kW
1575 kHz, GENOVA PORTOFINO - 30 kW

Non ci vuole un genio per notare quanta parte del territorio italiano rimane scoperta, quali potenze vengono adoperate per ragioni di non interferenza con Nazioni limitrofe, come la capitale sia inspiegabilmente priva di una copertura decente. Peraltro ci sono dei gioielli di impiantistica ed efficienza, come il centro trasmittente di Pisa Coltano e Cagliari Decimoputzu, i cui segnali arrivano in mezza Europa ed in buona parte del bacino del Mediterraneo.

Chiunque abbia notizie differenti da quelle riportate o integrazioni, curiosità o aggiornamenti, può contattarmi: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. .

Angelo Brunero IK1QLD